Uscita dall’UE senza uscita dall’Eurozona

Le riforme indispensabili per risollevare il nostro paese, come in particolare l’accesso al credito gratuito per lo Stato, gli investimenti strutturali, le rinazionalizzazioni, lo stato sociale dignitoso e la conservazione effettiva dell’ambiente sono incompatibili con l’appartenenza all’Unione europea.


La crisi in cui l’Italia affonda da anni è ormai così grave che dobbiamo procedere a una rottura completa e decisiva:

  • Proporre un referendum nazionale sull’uscita dall’UE senza l’uscita dall’eurozona.
  • Reintroduzione della lira. Euro e lira in libera circolazione nel paese.
Uscita dalla NATO

In concomitanza con gli Stati Uniti, la NATO è stata protagonista di tutte le guerre del Kosovo, Afghanistan, Iraq, Libia e Siria, ufficialmente o clandestinamente tramite i servizi segreti, con o senza mandato delle Nazioni Unite.


Il risultato è manifesto : invece dell’avvento della democrazia, la terrificante distruzione delle infrastrutture ha solo portato caos.


L’immigrazione di massa nel nostro paese è la conseguenza diretta di queste ingiuste avventure militari e delle drammatiche conseguenze umane.


D’altro canto, la sua stessa esistenza e la sua arrogante estensione ad est dell’Europa sono fonte di inutili tensioni con la Russia e la causa principale della guerra in Ucraina.

  • Proporre un referendum nazionale sull’uscita dalla NATO previsto dall’articolo 13 del Trattato.
Ritiro delle base USA/NATO dall’Italia

L’appartenenza alla NATO rafforza la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti, esemplificata dalla rete di basi militari USA / NATO sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo.

  • Proporre un referendum nazionale sul ritiro di tutte le basi militari USA e NATO.
Difesa e sicurezza

Le minacce sono cambiate. Le guerre di un tempo si sono estese in particolare con la guerra cibernetica, la guerra economica, le catastrofi naturali dovute ai cambiamenti climatici, le difficoltà di approvvigionamento, ecc.

In termini di sicurezza, è necessario analizzare in profondità tutti i pericoli che possono minacciarci e analizzare il nostro grado di dipendenza da forniture provenienti dall’estero.

  • Adeguare gli effettivi tra servizio militare e servizio civile;
  • Rivalutare i bisogni dell’esercito;
  • Rafforzare i mezzi di difesa nel campo dell’attacco informatico;
  • Rafforzare i nostri mezzi di autosufficienza;
  • Garantire la protezione dei dati evitando la dipendenza tecnologica;
  • Attuare le misure proposte nell’ambito delle «emergenze ambientali».
Politica del Mediterraneo

Il Mar Mediterraneo ci unisce innanzitutto per la sua attrazione turistica ovunque.


Ma la forte crescita demografica del Bacino mediterraneo e l’incuria criminale degli Stati di fronte agli scarici di fanghi tossici hanno messo il suo ecosistema in grave pericolo. La disoccupazione e i massici flussi migratori risultano da una scarsità di investimenti pubblici e privati, aggravata dalle campagne militare della NATO su Iraq, Libia, Siria.

  • E necessario istituire una cooperazione tra Stati costieri. Questa cooperazione sarà inedita sia in termini quantitativi rispetto al volume degli investimenti da compiere, sia per il metodo di equo termini di scambio commerciale che ne può seguire.
Immigrazione

L’immigrazione in Italia rappresenta 5,4 per mille abitanti, contro 5,0 in media europea e in Francia, 10,5 in Germania, 11,2 in Spagna, 16,6 in Svizzera.

L’Italia è il primo paese d’arrivo di rifugiati e migranti in Europa: oltre 157.300 gli arrivi nel 2023, contro i 105.100 del 2022 e i 67.400 del 2021. Dei arrivi, più di 15% sono minori e numerosi bambini sono morti nell’attraversata del Mediterraneo.


Le immigrazioni massicce di rifugiati sono dovute alle guerre scatenate dagli Stati Uniti e dai loro alleati occidentali in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria, e più recentemente l’Ucraina con l’ultima provocazione di estensione della NATO all’Europa orientale.


Numerosi studi dimostrano che il costo di una politica restrittiva in materia di immigrazione risulta più elevato del costo della cooperazione internazionale.

  • Promuovere una politica di non allineamento a quella degli Stati Uniti.
  • Nella prospettiva dell’uscita dell’Italia dall’UE, l’Italia si svincola dagli obblighi comunitari che le sono nettamente sfavorevoli, per una politica di immigrazione controllata. Restano naturalmente riservati gli obblighi del diritto umanitario internazionale.
  • Accordi con i paesi costieri per sradicare il business mafioso delle traversate in mare di rifugiati.
  • Promuovere il patto globale sulle migrazioni delle Nazioni unite per incoraggiare il buon governo dei paesi di partenza.